mercoledì 3 marzo 2010

Volevo fare il musicista



Brunetta è veramente un figo quando fa così! Bello incazzato, convinto delle sue idee, con quegli occhi che ipnotizzano e quel suo infallibile modo di pronunciare la frase “andate a lavorare!!”. Un vero IDOLO in quest’Italia di lavativi! Il filmato che vedere sopra mostra come Brunetta possa essere un figo anche quando dice fesserie! Non è facile, ma lui ci riesce!!!
A parte gli scherzi…il nostro caro ministro vuole chiudere un po’ di rubinetti nel settore culturale, senza accorgersi che il problema sta alla fonte. In Italia non c’è un’adeguata tutela per chi lavora nel mondo della musica, ecco perché in tanti professionisti sono costretti a fare un secondo lavoro oltre a quello del musicista. Insomma...chiudere il rubinetto perché esce acqua sporca non risolve certo il problema!
A tal proposito vorrei citare alcuni passaggi tratti da una lettera pubblicata da un musicista di nome Guido…

“Ora, io non nego che certi musicisti che lavorano in certi ambiti e godono di certi privilegi, si approfittino della loro posizione e facciano i “fannulloni”, ma la mia domanda è: Brunetta cosa ne sa di quello che vuol dire oggi fare per davvero il musicista nel nostro paese? Ma soprattutto, si rende conto che quelli di cui lui parla sono forse il 1% delle persone che fanno musica in Italia?”

“Paradossalmente, il problema più grosso che abbiamo è quello di fare un lavoro che ci piace... All'opinione pubblica passa solo questo! Tutti pensano che quando fai un lavoro che ti piace tutto il resto non conti, ebbene è esattamente il contrario! La maggior parte di noi non ha scelto questo lavoro perché aveva bisogno di pagare l'affitto, o per comprarsi la macchina nuova, lo ha fatto per una passione che si porta dentro con la quale è difficile discutere, spesso lottando furiosamente con genitori e parenti (come nel mio caso) i quali speravano per te in un bel posto in banca o da ingegnere... E' una grande passione che brucia dentro, e il vederla non riconosciuta, è molto più avvilente che per una qualsiasi altra professione!”

In termini di legislatura riporto questi passaggi:

“- NESSUN SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE. I musicisti non ne hanno diritto... Curioso, visto che siamo precari per natura...
- PENSIONE. La pensione minima viene erogata dall'ENPALS, l'ente previdenziale dei lavoratori dello spettacolo, solo a fronte di 2.800 versamenti contributivi. Facendo un calcolo a spanne, è evidente che praticamente nessun musicista della mia fascia riesca a raggiungere tale soglia. Stando alle regole, io dovrei fare ad esempio 100 date, versando i relativi contributi, per 28 anni... Oggi a 42 anni penso di non essere arrivato a 500 totali! Se poi si considera che con le cifre che si arriva a prendere, versare i contributi equivale a non guadagnare niente...
- MALATTIA. Non vale neppure la pena parlarne... Va da sé che spesse volte capita di suonare con la febbre a 38, per non perdere la data.
- INFORTUNI SUL LAVORO. Sinceramente non so molto della legislazione su questo argomento, ma dato il quadro generale, non ho grosse aspettative.
- CONTRATTI. Per la maggior parte dei concerti che vengono fatti nei locali a budget basso, non esiste nessun contratto di lavoro, gli accordi vengono presi per lo più a voce fidandosi sulla parola. Fare un contratto per ogni singola data, con le cifre che ci sono in gioco, diventa difficile. A questo punto è evidente che sta al buon cuore del locale non far saltare la data alla prima difficoltà che capita, altrimenti non abbiamo nessun tipo di tutela. In ogni caso, per una data a 80/100 euro, anche se ci fosse un contratto, andare per vie legali sarebbe ridicolo.”

In fine chiude così…

“... Dopo tutto, i musicisti ancor prima di essere artisti sono artigiani e la musica è nata molto prima delle banche, dei bilanci delle aziende, delle azioni di borsa, dell'informatica e di tutte quelle cose “serie” che oggi fanno girare il mondo.”

Naturalmente io non posso non essere d’accordo con le idee di Guido, scaturite anche grazie ad un interessante documentario girato dalla cantautrice Ilaria Scattina, intitolato “La guerra dei poveri”.
E’ questo sotto, dura circa un’ora…se avete tempo e siete curiosi guardatelo, è davvero un’esemplare testimonianza della vita incasinata di un musicista!

"la guerra dei poveri" - volevo fare il musicista 2008 from ila on Vimeo.

martedì 2 marzo 2010

Ultime apparizioni in TV

Tra il 28 febbraio e il primo marzo ho avuto una piacevole esposizione mediatico-catodica, a livello regionale:
prima su TELECOLOR/PRIMARETE, nella quale sono stato ospite della trasmissione “E’ veramente domenica”, condotta da Luca Riva e trasmessa in diretta anche su Radio Vera;
poi su TELETUTTO, insieme ad Antonella Bacchini nel suo speciale live a “(Soltanto) con la Musica”, presentato da Tony Biemmi.

Pubblico 2 dei 5 filmati estratti da queste trasmissioni, il resto potete trovarlo sul mio canale ufficiale YouTube:
www.youtube.com/bikomusic







Colgo l’occasione per ringraziare Alex Rusconi e Merendine Musica per i rispettivi inviti.


A presto!

- Biko

www.bikomusic.net/