giovedì 14 luglio 2011



domenica 3 luglio 2011

Beppe Donadio e le "Figurine" bresciane...

Ho sempre pensato che Brescia sia una città musicalmente in fermento. Io stesso, da quando ci vivo, ho inaspettatamente trovato diverse porte aperte nel proporre la mia musica. Ci sono tante belle manifestazioni, spazi e rubriche sui giornali, che danno opportunità agli artisti bresciani di farsi conoscere e far girare il proprio nome.
Ormai siamo in tanti (e mi ci infilo anche io) ma se vogliamo veramente parlare di carriere importanti e di alto valore artistico, restano veramente 7 o 8 nomi (e tra questi io non mi ci metto) di cui Brescia può davvero vantarsi! Per il resto c' è tanta "fuffa", parole al vento, curriculum inventati o carriere stra-gonfiate da furbi promoter che cercano di creare aspettative su un loro prodotto.


Sarà che ormai so distinguere, quindi me ne accorgo subito quando un giornale, per qualche misterioso motivo, dedica più spazio ad un artista di "serie C" a discapito di uno di "serie A"!
Tornando a noi...se vogliamo parlare di artisti bresciani di SERIE A, oggi non si può non nominare il cantautore Beppe Donadio, che ha appena pubblicato il suo terzo disco, intitolato "Figurine". Un disco che si mette comodamente sullo stesso livello dei grandi cantautori italiani, e che può vantarsi di contenere un brano dal titolo "Il primo uomo sulla neve" cantato in duetto con Fabio Concato! Una collaborazione, questa, non nata da idee promozionali o marchette di vario tipo, ma dalla semplice passione per la buona musica! Sì, perchè dovrebbe essere questo il motore del mondo della canzone; la voglia di fare BUONA MUSICA.
Ah...che utopia...
Tornando a "Figurine", cito anche la partecipazione del Mago Forest nel brano "Chips", che rappresenta la parte più ironica del modo di scrivere di Donadio, sempre acuto e tagliente.
Un album fatto di canzoni non superficiali ma allo stesso tempo molto piacevoli, un perfetto mix di spunti di riflessione e sensazioni positive.
Personalmente, credo che Beppe Donadio sia uno dei pochi quarantenni che mi fanno QUASI venire voglia di arrivare ai 40!! La maggior parte dei quarantenni che conosco mi fanno venire voglia di suicidarmi a 39!


Ad ogni modo: per saperne di più trovate tutto sul sito ufficiale di Beppe:
http://www.beppedonadio.com/


Vi lascio con un superlativo testo del buon Beppe D., brano che fa parte proprio del suo ultimo CD.


La stanza dei bottoni


Gli uomini son bimbi andati a male e nessuno li può salvare.
Gli angeli, quelli sono sempre più rari ma son convinto che quando muori
salteranno fuori a illuminarci la strada, come nel tunnel convenzionale
che vedi in fondo la luce e se hai fortuna puoi sempre tornare...


Gli amori sono fiori da far seccare e da infilare nei libri, perchè non facciano più male.
Io che non ho fatto il militare prendo ordini solo dl cuore
e anche se adesso piove asciugheranno le strade con quell'odore di catrame al sole
e tornerà l'estate, così leggera come quando insieme
giocavamo a pallone, perchè le bambine non ne sono buone.
Fortuna che mio padre, se avesse in mano la stanza dei bottoni
la darebbe a mia madre, per farci dei maglioni aperti sul davanti,
per starci tutti quanti al caldo della lana, coperti fino ai denti.


Fortuna che mio padre, che mi ha insegnato a scegliere e a pensare
ha rispettato mia madre, per ogni santo giorno
e non esiste un senso, un fine personale.
L'amore regalato è l'amore normale.


Abbiamo tutti scritto lettere d'amore ma se arriva il momento di spedire, esitiamo pure.
Siamo panni stesi ad asciugare ma neghiamo di avere pianto, anche per un giorno.
E torneranno le fate, e avremo il naso lungo per capire che abbiamo fatto poco,
che se ti parlo forse puoi ascoltare che abbiamo detto il falso,
e che dal vero siam distanti non poco
e qualche mangiafuoco ci brucerà come un bambino di legno
quindi adesso scendo, scendo e voglio uscire
e se possibile sogno...


Fortuna che mio padre, se avesse in mano la stanza dei bottoni
la darebbe a mia madre, per farci dei maglioni aperti sul davanti,
per starci tutti quanti al caldo della lana, coperti fino ai denti.
Fortuna che mio padre, che mi ha insegnato a scegliere e a pensare
ha rispettato mia madre, per ogni santo giorno
e non esiste un senso, un fine più speciale.
L'amore regalato è l'amore normale.


Ci vuole un buon motivo per non lasciarsi andare come tanti.
Ci vuole del coraggio, prima di consumare tutti i denti.
E passa un'ambulanza e c'è chi dice che è una vita che se n'è andata,
eppure per qualcuno è il suono di una nuova appena arrivata.
Una sala d'aspetto, il dolore perfetto, l'universo ed il tutto.
Una vita che nasce per restare a galla,
il passaggio istantaneo dal bruco alla farfalla...


Fortuna che mia madre, se avesse in mano la stanza dei bottoni
la darebbe a mio padre, per qualche collezione da chiudere in solaio,
in mezzo agli orologi ed altre cose strane che ha sempre conservato.
Fortuna che mio padre, che mi ha insegnato a perdere con stile
ha rispettato mia madre, in cambio del suo sole
e non esiste un senso, un fine naturale.
L'amore regalato è l'amore normale.